BONUS DI NATALE DI 100 EURO – A CHI SPETTA

I DESTINATARI
L’indennità è rivolta a una platea specifica di contribuenti, che dovranno farne richiesta al proprio datore di lavoro. Per accedervi, il lavoratore deve avere, nel 2024, un reddito complessivo fino a 28mila euro (compresi straordinari, premi o superminimi).

Sono poi richiesti altri requisiti soggettivi: il lavoratore deve avere fiscalmente a carico un coniuge non legalmente ed effettivamente separato e almeno un figlio. In alternativa, deve essere un genitore single con almeno un figlio a carico, ovvero, come precisa la norma, trovarsi nelle condizioni descritte dall’articolo 12, comma 1, lettera c), decimo periodo, del Tuir (l’altro genitore manca o non ha riconosciuto i figli naturali e il contribuente non è coniugato o, se coniugato, si è successivamente legalmente ed effettivamente separato, o ci sono figli adottivi, affidati o affiliati del solo contribuente e questi non è coniugato o, se coniugato, si è successivamente legalmente ed effettivamente separato). Stando alla lettera della norma, sarebbero dunque esclusi i genitori conviventi.

L’aspirante beneficiario del bonus deve avere capienza fiscale rispetto ai redditi di lavoro percepiti, ovvero la sua Irpef lorda deve superare l’ammontare della detrazione per lavoro dipendente.

L’indennità non concorre alla formazione del reddito complessivo ai fini Irpef e deve essere riproporzionata in funzione del periodo di lavoro svolto nell’anno: se un lavoratore è stato assunto dal 1° luglio, ad esempio, avrà diritto a una indennità ridotta alla metà, cioè 50 euro.

La determinazione del reddito
Nel calcolo del reddito complessivo del lavoratore, per definire se supera o meno la soglia di 28mila euro, non si tiene conto del reddito relativo alla casa adibita ad abitazione principale e delle sue pertinenze. Rileva, però, la quota dei redditi esenti da imposte in virtù dei regimi fiscali di favore riconosciuti ai lavoratori impatriati.

Il riconoscimento del bonus
Per avere il bonus con il rateo di tredicesima, il lavoratore dovrà farne richiesta al datore di lavoro, attestando per iscritto di averne diritto e indicando il codice fiscale del coniuge e dei figli. I sostituti d’imposta dovranno versare l’indennità con la tredicesima e verificare poi in sede di conguaglio che l’indennità fosse effettivamente spettante. In caso contrario, dovranno recuperarla. A partire dal giorno successivo all’erogazione del bonus in busta paga, i sostituti potranno recuperare il credito maturato con lo Stato, tramite compensazione.

I lavoratori che, pur avendo diritto all’indennità, non la riceveranno dal sostituto, o per i quali le remunerazioni percepite non siano state soggette a ritenuta, potranno ottenere l’indennità nella dichiarazione dei redditi relativa al 2024.

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